Sono sempre di più le aziende che accolgono fra le scrivanie i cani dei dipendenti. Il motivo? Lo dice la scienza: avere accanto il proprio amico a quattro zampe risolleva il morale e affievolisce tensioni e stress, creando un’atmosfera più distesa e regalando momenti di allegria. E non è tutto: secondo uno studio condotto dalla Lincoln University nel Regno Unito, lavorare a stretto contatto con il proprio pet aumenta la concentrazione, la produttività e la qualità della performance, oltre a infondere un generale senso di benessere e appagamento.
Questi benefici hanno portato all’istituzione, negli anni Novanta, della Giornata Mondiale del Cane a Lavoro (letteralmente, Take Your Dog to Work day), che si festeggia ogni anno nell’ultimo venerdì di giugno (quest’anno cadrà quindi il 24 giugno 2022). Eppure, per un numero crescente di aziende portare il proprio animale domestico in ufficio è diventata una pratica comune, al punto che alcune hanno già completato la trasformazione in ambienti 100% pet-friendly.
In Italia sono diverse le compagnie che si sono unite a questa “pet revolution” e i loro modelli organizzativi sono un esempio per chiunque voglia seguire le loro orme. Spicca fra tutti il nome di Purina, l’azienda di pet-care e pet-food per eccellenza: oltre ad avere giorni prestabiliti in cui poter portare i pet a lavoro, nel 2010 è nata “Pets At Work Alliance”, l’iniziativa volta a diffondere la pratica di Purina e ad aiutare manager e dipendenti a adottare politiche pet-friendly. E se da un’azienda leader nell’industria degli animali domestici era da aspettarselo, più sorprendenti sono i nomi di coloro che l’hanno seguita a ruota, come Nintendo, Google, Mars e Gruppo Unicredit.
Queste compagnie condividono, oltre all’amore per gli amici a quattro zampe, una serie di codici normativi e regole basate sul semplice buonsenso, atti a rendere la convivenza di animali e lavoratori pacifica e stimolante. Non tutti, infatti, vogliono o possono stare in compagnia di un cane. Per questo motivo, nelle aziende pet-friendly esistono aree dedicate solo a Fido e zone “dog-free” e vengono attivati dei servizi ad hoc per garantire il benessere di tutti. Un esempio? La maison Elisabetta Franchi, nella sua sede in Emilia-Romagna, ha ideato già quattro anni fa il Dog Hospitality, servizio che garantisce ai cani in ufficio un pasto in sala mensa all’ora della pausa pranzo.
Insomma, la scienza e l’esperienza diretta di migliaia di impiegati in tutto il mondo dimostrano ampiamente i benefici del lavorare accanto al proprio animale domestico. Portare in ufficio l’amico del cuore potrebbe essere il primo passo per far crescere il proprio business – oltre a rendere più divertente il solito trantran.